Non siete voi, signore, presto a cedere, con vero tradimento al paese, il mezzogiorno d'Italia a Murat, purchè l'impero v'assicuri compenso d'una zona di terreno al di là della vostra frontiera? Partito d'opportunisti, voi non avete diritto d'invocar principî. Adoratori del fatto, voi non potete assumere veste di sacerdoti di moralità. La missione educatrice d'ogni Governo v'è ignota. La vostra scienza vive sul fenomeno, sull'incidente dell'oggi; non avete ideale. Le vostre alleanze non sono coi liberi, sono coi forti; non posano che su nozioni d'un utile materiale immediato. Taluni fra' vostri scrittori proponevano, prima del 1848, altri più recenti ripetono, che si dovrebbe sottrarre il Lombardo-Veneto all'Austria, dandole a compenso le terre Moldo-Valacche, come se quelle terre non avessero gli stessi diritti che noi abbiamo. Materialisti col nome di Dio sulle labbra, nemici in core e veneratori a parole del Papa, tendenti per cupidigia d'ingrandimento a rompere i trattati del 1815, sui quali v'appoggiate per contendere ai popoli il diritto d'insorgere, voi siete gli eredi di quella politica europea, che iniziava in Navarino lo smembramento dell'impero turco, e invadeva ultimamente, in nome dell'integrità dell'impero stesso, la Grecia, perchè tentava riconquistarsi provincie sue. Obbedito dunque alle intimazioni del Bonaparte; ma non vi vantate di obbedire, proponendo leggi restrittive della libertà, a un senso morale che tutta la vostra dottrina rifiuta: non accusate noi di disegni tristi ed assurdi ad un tempo, dei quali in cuor vostro non ci credete capaci.
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Scritti
Politica ed Economia
di Giuseppe Mazzini
Editore Sonzogno Milano pagine 1484 |
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