La Commissione esecutiva parlava all'Assemblea Nazionale, e l'Assemblea Nazionale rispondeva il 24 con un decreto, nel quale ingiungeva alla Commissione di mantenere, a norma della sua condotta, il voto unanime dell'Assemblea, l'emancipazione dell'Italia.
Qual era intanto il vostro linguaggio?
Io non noterò come il 13 marzo il vostro ambasciatore in Parigi non avesse ancora col Governo della repubblica relazioni officiali. Non dirò i rimproveri fatti al Governo provvisorio lombardo per un timido indirizzo alla Francia. Non parlerò delle istruzioni date agli agenti vostri perchè esagerassero in Parigi le diffidenze italiane, e spegnessero, calunniando colla stampa, ogni simpatia coi Lombardi. Ma il 6 aprile protestavate formalmente contro l'assembrarsi dall'esercito alle Alpi. - "Non posso intendere" - scriveva il vostro ambasciatore Brignole - "quali siano i motivi che hanno potuto spingere a credere la sicurezza e la gloria della repubblica esigere l'avvicinarsi dei suoi soldati alla frontiera delle Alpi. Non è quella una frontiera amica?... Perchè parlare di guerra, d'entrare in campagna?... L'agglomerazione di un corpo considerevole presso ai dominî del re potrebbe suscitare inconvenienti gravissimi". Ed il 7 aprile insisteva in nome vostro l'ambasciatore: "È necessario che la Francia intenda ben questo: se mai l'esercito della repubblica varcasse l'Alpi senz'essere chiamato... l'influenza della Francia e delle idee francesi in Italia sarebbe per lungo tempo perduta. Non si vuole l'appoggio militare della Francia, se non il giorno in cui una strepitosa disfatta avrà provato che l'Italia sola è impotente a cacciar l'Austria al di là dell'Alpi.
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Scritti
Politica ed Economia
di Giuseppe Mazzini
Editore Sonzogno Milano pagine 1484 |
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