Bonaparte tende a impiantare, scimmiottando Napoleone su scala pigmea, la dinastia di Murat in Napoli. Odiatore cupo dell'Inghilterra d'antico, riconcitato ad odio novello dalla civile condotta del popolo che ci porge asilo, e certo di averlo dichiaratamente avverso ai suoi disegni sul mezzogiorno d'Italia, ei cerca prepararsi una diversione contro l'Inghilterra, stringendo un patto segreto con la Russia e suscitando guerra in Oriente; un'altra contro l'Austria, spingendovi, quand'ei faccia, a dimostrazioni che ne tengano a freno gli eserciti. Voi, noncurante d'onore o di patria comune, avete accettato, in qualità di cooperatore, il disegno, perchè ei vi ha promesso di ajutarvi ad ampliare di zona più o meno angusta i dominî di casa Savoja. È questo il segreto della vostra politica d'oggi. Voi lo negherete, come, giovandovi della dimissione di un vostro collega, negaste la verità di un'altra mia accusa, proferita, non contro voi individualmente, ma contro il vostro governo: io lo affermo. Gli uomini che giudicheranno spassionatamente fra voi e me, sanno che i segreti di Stato possono scoprirsi, non documentarsi, e studieranno le prove del vero che io affermo nei menomi atti dello Tsar di Russia, di quello di Francia e di voi.
Ministro di re costituzionale e promotore, per debito al principio che rappresentate, d'interessi dinastici, voi cercate le vostre alleanze esclusivamente fra i despoti. Italiano, e millantatore di concetti emancipatori, voi tradite deliberatamente l'Italia, ripetendo la parte di Lodovico il Moro; chiamando la tirannide straniera al di qua dell'Alpi, e dando assenso a un nuovo dominio e ad una potente influenza, difficile a sradicarsi, dove un Governo aborrito da tutti e logorato da lungo tempo nell'opinione sta per cadere.
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Scritti
Politica ed Economia
di Giuseppe Mazzini
Editore Sonzogno Milano pagine 1484 |
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