Uomo di Stato e pensatore politico, voi create al Governo inglese la necessità di accostarsi all'Austria e condannate all'isolamento il Piemonte, il giorno, inevitabile e non lontano, in cui sotto il colpo ardito di un vendicatore, o sotto l'ira oggi visibilmente ridesta della Francia, l'Impero mal sorto cadrà. Inaugurereste, se mai poteste riuscire, la più tremenda guerra civile che mai si sia veduta in Italia. Intanto voi mutilate, per compiacere al despota straniero, le libertà dello Stato: inacerbite, con la persecuzione sistematica ai suoi giornali, i giusti rancori di Genova, e stampate sulla fronte all'unico popolo italiano, che rappresenti in faccia all'Europa il germe del nostro avvenire, la vergogna di un'alleanza con l'uomo che uccise la libertà della propria patria, e fece mietere in Roma il fiore dei nostri giovani. Questi sono, mercè la vostra politica, i risultati di dieci anni(290)) di libera vita pel Piemonte, considerato come provincia e, un tempo, come speranza d'Italia!
VII.
Dieci anni di libera vita! Dieci anni di libera parola e di opere libere, coi mezzi, colle forze di un popolo di quasi cinque milioni, razza lenta forse, ma virile e tenace; con un esercito prode, e consacrato dalle prime battaglie per l'indipendenza della Nazione; con un naviglio come il ligure; con la Lombardia e con la Svizzera sulle frontiere; con l'amore, coi voti, col palpito di tutta Italia per voi; con una posizione strategica che non concede intervento sul vostro terreno senza guerra tra l'invasore e le potenze gelose d'equilibrio europeo - e nulla, nulla fuorchè una politica di repressione al di dentro e la vergogna d'una alleanza col parricida di Roma al di fuori!
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Scritti
Politica ed Economia
di Giuseppe Mazzini
Editore Sonzogno Milano pagine 1484 |
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