I cortigiani, che vi ricingono il trono, ve la celano ad arte: sanno che non potrebbero governarla. Gli ingegni mediocri, che vi furono o sono ministri, e che studiano il segreto della terza Vita della Nazione nelle pagine scritte da Machiavelli sul cadavere di lei, non possono rivelarvela. La Diplomazia, che ha posto assedio intorno all'anima vostra, la nega, perchè ne trema. Io la conosco, perchè, nato di popolo, la esplorai nell'amore, nel dolore, nel sacrificio di ogni cosa più cara, e coll'anima pura d'ogni desiderio che riguardi me stesso.
Sire, Voi siete forte; forte, sol che Voi vogliate, di quella Vita; forte di tutta la potenza invincibile ch'è in un Popolo di ventisei milioni, concorde in un solo volere; forte più di qualunque altro principe che or vive in Europa, dacchè nessuno ha in oggi tanto affetto dalla propria Nazione, quanto Voi potreste suscitarne con una sola parola: UNITÀ: - Voi non avete osato proferirla quella parola: però non sapete ciò che può essere, ciò che può darvi l'Italia. La forza latente che quella parola, risolutamente pronunziata, chiamerebbe in azione, v'è ignota.
L'Italia cerca Unità. Essa vuole costituirsi Nazione Una e Libera. Dio decretava questa Unità quando ci chiudeva tra l'Alpi eterne e l'eterno Mare. La storia scriveva Unità sulle mura di Roma; e il concetto unitario ne usciva così potente, che, varcando i limiti della Patria, unificava due volte l'Europa. Il lento lavoro dei secoli ha logorato di tanto le differenze che invasioni, colonie e conquiste aveano posto tra le famiglie seminate sulla nostra terra, che più d'ogni altro forse il nostro Popolo rappresenta quasi universalmente, comechè servo e smembrato, nelle usanze e nella convivenza sociale, il sentimento della eguaglianza.
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Scritti
Politica ed Economia
di Giuseppe Mazzini
Editore Sonzogno Milano pagine 1484 |
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