Voi nol faceste, ma siete in tempo. Affratellatevi al Popolo: affratellatevi, senza tremarne, alla Rivoluzione. In essa troverete forza più che sufficiente all'impresa. I centoventimila uomini di milizie regolari, che il Piemonte e il Centro vi danno, sono nucleo che basta a determinare l'insurrezione generale d'Italia; Voi trarrete altri centoventimila uomini di milizie regolari, e tutto un Popolo in armi, ad afforzare ed agevolare le operazioni dell'esercito, a fiancheggiarne le mosse, a creare una perdita al nemico in ogni passo ch'ei mova; a rapirgli in un subito forza e coraggio.
Un esercito, e l'Insurrezione di tutto un Popolo: Voi potreste, Sire, aver questo in brev'ora; ma per averlo, è necessaria una cosa:
Osare.
Dite a Luigi Napoleone: "Io diffidai dell'Italia; accettai una pace non mia. Ma l'Italia non ha diffidato di me; ed io sento gli obblighi che quella fiducia m'impone. Io ritratto l'accettazione. Farò, libero d'ogni vincolo, ciò che Dio e la mia Patria m'inspireranno. A Voi non chiedo se non una cosa: l'astenervi da ogni intervento nelle cose nostre, e lasciar, come prometteste, l'Italia libera di compiere coll'opera propria l'impresa che iniziaste con me. E a quel patto, avrete me grato, l'Italia amica sempre alla Francia."
Dite ai Governi d'Europa: "Voi avete cancellato il vecchio Diritto Europeo, i Trattati del 1815, in Polonia, nel Belgio, in Oriente, per ogni dove. L'esperienza degli ultimi quarant'anni vi ha dimostrato - e lo avete confessato più volte - che non v'è pace possibile in Europa, se non accettando il principio che ogni Popolo assetti da per sè le proprie faccende interne.
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Scritti
Politica ed Economia
di Giuseppe Mazzini
Editore Sonzogno Milano pagine 1484 |
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