La vita di Dio freme in seno alla vostra terra più che altrove potente. Imagini di bellezza e di forza s'avvicendano singolari su questo suolo, dove il sole accende vulcani e che gli uomini salutano del nome di Giardino d'Europa. La natura sorride per voi d'un sorriso di donna. I languenti per morbo vengono dalle brume settentrionali a ribever la vita nell'aure balsamiche de' vostri prati, sotto l'azzurro profondo de' vostri cieli.
L'Alpi eterne vi guardano solenni dall'estremo della vostra contrada come per dirvi: siate grandi! E appiè di quell'Alpi, i fiori più belli che all'uomo sia dato vedere vi guardano, dovunque moviate, coi loro occhi innocenti, come per dirvi: siate buoni! E tra quell'Alpi e quei fiori errano, quasi murmure d'angeli, melodie che gli uomini chiamano Musica, e sono un'eco della lingua che si parla in cielo.
Splendide come le stelle dei vostri sereni furono l'opere del Genio tra voi: splendide di pensiero e d'azione, che voi soli sapeste congiungere in bella armonia.
L'Europa era - dalla vostra sorella, la Grecia, in fuori - semibarbara, quando le vostre aquile passeggiarono di trionfo in trionfo sovr'essa; e insegnaste ai popoli conquistati una sapienza di leggi che dura tuttavia riverita, i conforti della vita civile, e quella tendenza all'Unità che preparò un mondo a Gesù.
L'Europa giaceva ravvolta fra le tenebre del servaggio feudale, quando voi, sorti a seconda vita, affermaste nei vostri Comuni la libertà repubblicana dell'uomo e del cittadino, e diffondeste alle più lontane contrade i benefici della civiltà, delle lettere e del commercio.
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Scritti
Politica ed Economia
di Giuseppe Mazzini
Editore Sonzogno Milano pagine 1484 |
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