Pagina (1137/1484)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
      Però che dov'essi credevano trovare un popolo di fratelli, e combattere uniti le battaglie della Patria, trovarono una gente aggirata da idolatri e sofisti, combattente senza saperlo, per un frammento di Regno, e reggitori di rivoluzioni tremanti davanti al cipiglio dello straniero e ministri commessi di corte che dissero loro: tornate; noi v'abbiamo ottenuto PERDONO dall'Austria.
      Ed io mi sento il rossore su per le guancie, scrivendo; e voi tutti dovreste arrossire, leggendo.
      Addio, poveri illusi figli della Drava e dei Carpati. Voi faceste atto solenne di fede; e veniste fra noi per insegnarci come l'Austria sia debole, e come quel fantasma di potenza, in nome del quale i traviatori del nostro moto ci chiedono di rinunziare alla libertà, all'unità, a tutto ch'è caro ad un popolo, sfumerà come neve tocca dal sole, quando tra noi una bandiera di popolo porterà scritto: per la nostra libertà e per la vostra. Ma gli uomini, ch'or reggono e traviano il nostro moto, non possono intendere la santità della vostra fede e non vogliono raccogliere l'insegnamento. Non ci maledite: gemete per voi e per noi. Il Popolo d'Italia è ora cieco, non vile.
      Ma il Popolo d'Italia sorgerà, come Lazzaro, dal sepolcro d'inerzia ove giace, dopo brevi giorni di sonno. E fin dalla prima ora del risorgere, esso ricorderà il patto d'alleanza che voi gli offriste e i suoi forti si trasmetteranno di fila in fila la parola della battaglia: Roma - Pesth.
      E a quel grido, da Pesth a Praga, da Praga a Zagreb, da Zagreb a Lemberg, da Lemberg a Cattaro, sorgeranno nemici all'Austria e diranno: noi pure, noi pure!


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Scritti
Politica ed Economia
di Giuseppe Mazzini
Editore Sonzogno Milano
pagine 1484

   





Patria Regno Austria Drava Carpati Austria Popolo Italia Popolo Italia Lazzaro Roma Pesth Praga Praga Zagreb Zagreb Lemberg Lemberg Cattaro Austria