E m'assisi sopra una pietra del cammino, colla testa fra le mani, affranto nell'anima, e come chi tenta celare a sè stesso la via percorsa e la via da percorrere.
E mentr'io mi stava a quel modo, mi pareva di sentirmi la fronte lambita tratto tratto come da un alito, e l'orecchio lambito(295)) da suoni fiochi fiochi, come di voci lontane e che vengono di sotterra; e mi pareva di conoscere quelle voci.
E rizzandomi inquieto e guardando, mi sembrava che la campagna fosse seminata tutta di piccole croci; e accanto a ciascuna di quelle croci sorgeva biancastra una forma d'uomo e taluna di donna. Ed erano volti, alcuni noti, altri no; ma tutti come di fratelli e sorelle dell'anima mia.
E gli uni avevano sulla fronte o sul petto segni sanguigni, rotondi, come di ferita, altri come un nastro di sangue intorno al collo, altri altro segno di morte violenta e súbita, e taluna di quelle forme non aveva segno fuorchè d'un lento angoscioso dolore in ogni lineamento del volto; ed erano le più tristi a vedersi.
E tutte si guardavano mestamente quasi interrogandosi l'una coll'altra. Poi da una di quelle forme mosse un suono di voce che disse: sempre immemori?
Ed altre voci risposero con accento di profondo dolore: sempre!
E un suono di lungo gemito si diffuse per la vasta campagna. Quelle anime, che avevano sorriso sul patibolo e fra le torture, gemevano sull'oblio dei loro fratelli viventi.
Allora si levò una voce e disse: Morimmo per la Verità o per l'Errore? La volontà del nostro Padre ch'è nei cieli ci raccolse qui, perchè da noi esca il segnale della terza Vita della Nazione, quando i fratelli nostri avranno raccolto gl'insegnamenti che noi scrivemmo ad essi col nostro sangue.
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Scritti
Politica ed Economia
di Giuseppe Mazzini
Editore Sonzogno Milano pagine 1484 |
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