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      Ed io sentiva l'anima stanca ringiovanirsi a quel soffio.
      E pensai agli istinti profetici della vita immortale, che nč delusioni nč lunghi inconfortati dolori avevano mai potuto spegnere in me, al rinascere solenne di Roma dopo secoli di tenebra profonda e servaggio, alla giovine libertā Ellenica risuscitata dai Klephti delle montagne, quando il mondo la credeva spenta per sempre, al sorriso dei morenti sul palco per l'Unitā della Patria, al tiremm innanz del povero Sciesa, quando, a due passi dal supplizio, gli offrivano vita, purchč invocasse perdono, e ai pochi ma rari affetti seminati, come fiori tra le nevi dell'Alpi, sul cammino della mesta mia vita, o all'anima femminile che Dio mi mandava, com'Angelo de' miei giorni cadenti, perch'io la amassi sovra ogni cosa terrena. E dissi a me stesso: No, la vita e il martirio non sono menzogna: l'amore consacra l'uno e l'altro all'eternitā. Il dolore č santo; la disperazione č codarda.
      E il Sole sorgeva; simbolo, eternamente rinascente, di vita, grande, maestoso, solenne: il Sole d'Italia sulle Alpi! Ed io affondava lo sguardo fin dove poteva, gių dove si stende il sorriso interminabile della bella mia Patria. E la luce si diffondeva come aureola promettitrice sovr'essa colla rapiditā del mio sguardo. E la mia anima, sorvolando quel torrente di calore e di luce, nuotava con fede irresistibile e nella speranza e nell'antico orgoglio del nome d'Italia.
      Tu sorgerai, o mia Patria! grande nel mondo come il sole sulle tue Alpi: santa del tuo lungo Martirio: bella del duplice tuo Passato e dell'infinito Avvenire.


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Scritti
Politica ed Economia
di Giuseppe Mazzini
Editore Sonzogno Milano
pagine 1484

   





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