Sorgete oggi! Il tempo è tutto per voi. Oggi ancora le moltitudini sperano e fremono: domani ricadranno incredule, sfibrate, pervertite dall'arti assidue dei vostri nemici.
Sorgete oggi! Un'ora di schiavitù rassegnatamente patita, quando la vittoria è possibile, merita un secolo di tirannide e d'obbrobrio al Popolo che la patisce. E chi può darvi condizioni migliori per vincere di quelle d'oggi? Le migliaja dei vostri fratelli in armi, le forze dei vostri padroni titubanti e smembrate, uno straniero spossato dalla disfatta, l'altro dalla vittoria e impotente a mutar di campo e di bandiera ad un tratto, e i consigli dell'Europa divisi, e le Nazioni deste al vostro destarsi, non vi dicono che il momento è venuto?
Uomini delle terre Napoletane! A che state? Sapete voi quale nome serpe per voi tra i Popoli dell'Europa attonita della vostra immobilità? È il nome che l'uomo non ode senza ricorrere all'armi: il nome che stampa sulla fronte a un Popolo il marchio del disonore. In nome dell'onore d'Italia e del vostro, in nome del vostro passato, in nome degli esempî di fortezza che vennero da voi primi a tutta la nostra contrada, sorgete, e fondi il vostro sorgere la Patria d'un getto!
Figli dell'Isola che disse undici anni addietro ai suoi tiranni: noi sorgeremo il tal giorno, e attenne la sua parola, siete voi fatti simili a fanciulli pendenti dal labbro del pedagogo? L'ora della vostra Libertà non può venirvi per messaggio segreto di Firenze o Torino. L'ora della vostra Libertà scoccherà il giorno in cui, in una delle vostre città, cento generosi fra voi, congiunte le destre e l'armi, ripeteranno la parola dei padri: tradisce la Patria chi tarda.
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Scritti
Politica ed Economia
di Giuseppe Mazzini
Editore Sonzogno Milano pagine 1484 |
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