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      Leggono nel preventivo Francese del 1864 mantenuta la cifra che rappresenta le spese dell'occupazione, e non trovano in sè coraggio che basti, non foss'altro, a protestare pubblicamente davanti all'Europa e chiederle l'onesta applicazione del non-intervento; e - forti del favore dell'Inghilterra e dei Popoli quanti sono - non hanno core, dacchè guerra non osano, di dire almeno a tutti, Papa, Francia, Governi e Popoli: "Lo straniero occupa ad arbitrio la nostra Metropoli e una zona di frontiera della nostra terra; l'Europa è inerte; il Diritto è muto per noi; l'azione legale ci è contesa: noi lascieremo aperta la via ai rimedi anormali. Collocati fra l'usurpazione altrui e il diritto dei nostri, lascieremo ai nostri libertà d'azione contro l'ingiustizia dalla quale nessuno protegge l'Italia. Se alle invasioni delle masnade che vengono da Roma i cittadini risponderanno invadendo essi pure, non ci opporremo; se, a sottrarsi al continuo pericolo d'una irruzione dell'Austria, tenteranno sommovere il Veneto e conquistarsi la frontiera dell'Alpi, non ci opporremo; e nol potremmo senza pericolo. Date giustizia all'Italia, o rassegnatevi ad avervi un foco perenne di rivoluzione." Quel linguaggio, appoggiato da quattrocento mila bajonette, ci darebbe Venezia e Roma in tre mesi.
      Ma per tenere linguaggio sì fatto bisogna avere una fede, ed essi non hanno che opinioni mutabili, tiepide, incerte; bisogna credere nelle forze che sono in Italia, ed essi si credono deboli e s'affaccendano a dirlo agli stessi loro soldati: bisogna credere nella potenza del Diritto, ed essi non credono che nel raggiro, negli artificî della diplomazia; bisogna avere la scienza, l'intuizione che crea l'avvenire, ed essi non giurano se non nella scienza delle epoche morte; bisogna intendersi colle Nazioni vogliose di sorgere, ed essi cospiravano con Ottone e cospirano con Michele; bisogna osare, ed hanno paura; bisogna amare ed essere amati, ed essi non sono amati e non amano; bisogna fare una cosa sola del Governo e del Popolo, ed essi hanno creato e mantengono un dualismo sistematico fra l'uno e l'altro; bisogna desiderare, evocare, occorrendo, una iniziativa dalle viscere del Paese e giovarsene come di punto d'appoggio alla leva, ed essi, incapaci d'azione propria, aborrono, per timore del futuro, da ogni iniziativa popolare, aborrono dalla possibilità che il Popolo acquisti coscienza della propria forza, aborrono dal passato che grida loro: Marsala e Napoli; aborrono dall'avvenire che direbbe loro: Trento o Treviso: bisogna fare, promovere, inspirare, dirigere, progredire, ed essi non sanno altro segreto che di negare e reprimere.


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Scritti
Politica ed Economia
di Giuseppe Mazzini
Editore Sonzogno Milano
pagine 1484

   





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