Contro questa minoranza perturbatrice d'una illusione fatta abitudine, il Governo s'irrita, e tende a sopprimerla quasi eresia violatrice del dogma. Incomincia una guerra, sorda dapprima, di spionaggio, d'insidie, d'accuse calunniatrici, di tentativi di corruzione che trionfano su taluni, falliscono sugli altri, e li rendono più sempre convinti che l'Instituzione è guasta e condannata a perire; poi, d'aperta crescente persecuzione: persecuzione contro le facoltà più inviolabili, più indivisibili dall'umana natura, l'associazione, l'espressione libera del pensiero. La resistenza infierisce quella minoranza d'apostoli che, sgominata sopra un terreno, si riordina sopra un altro, muta forme d'opposizione, mina segretamente il punto che essa non può assalire di fronte, stanca con piccoli ma continui assalti il nemico e lo trascina più in là ch'esso, per tattica, non vorrebbe: di conservatore il Governo diventa finalmente retrogrado. Il Popolo intanto studia tacito i segni e le vicende di quella guerra, comincia a leggere sulla fronte di quei perseguitati il proprio segreto, afferra nel martirio affrontato nobilmente da pochi un pegno delle schiette sincere intenzioni di quei che piantano la bandiera sulla loro tomba, e accenna ad affratellarsi. Di fronte al primo pericolo i sostenitori dell'Instituzione minacciata si dividono in due campi; nell'uno, gli eclettici del Partito, quanti in fondo cominciano a dubitar del trionfo, tentano conciliazioni impossibili fra termini che s'escludono, si studiano di sopprimere l'ostilità d'alcuni fra gli elementi progressivi, aprendo loro un angusto varco al sacrario dell'Autorità, offrono transazioni impotenti a fondar la concordia, dànno promesse di meglio che non possono mantenere: nell'altro, si ristringono i cupidi d'autorità senza limiti, gl'intolleranti per natura o educazione di corte, gli uomini che hanno il coraggio inferocito della paura, i pochi ingegni logici che deducono imperturbabili tutte le conseguenze del loro principio.
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Scritti
Politica ed Economia
di Giuseppe Mazzini
Editore Sonzogno Milano pagine 1484 |
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