V'odono a insinuare che uomini, la cui vita intera fu culto quasi esclusivo dell'Unità Nazionale, sono oggi affratellati con fautori di moti autonomisti locali o retrogradi: perchè non crederanno voi, lodatori dello sgoverno che minaccia strapparci le provincie meridionali, affiliati consapevoli al disegno di smembramento, persistente nel Bonaparte? Vi vedono imprigionare uomini che patirono per la patria, come Rosario Bagnasco, lunghi anni d'esilio e, a cercar d'infamarli, confonderli coi camorristi: perchè non infameranno voi come pagnottanti e venditori della vostra coscienza agli agî o alla vanità del potere? Così voi alimentate, imprudenti, una guerra ch'oggi è d'oltraggi, domani può essere di sangue; voi falsate il senso morale della Nazione; convertite in fiaccola seminatrice d'incendî la luce che dovrebbe escire, serena e fecondatrice, dall'esame dei diversi concetti; insegnate ai giovani l'intolleranza, e radicate nei cuori la funesta massima, che tutti i mezzi son buoni a spegnere gli avversarî! Dio tolga che un giorno non abbiate a pentirvene!
Or noi non v'abbiamo dato l'esempio. La nostra polemica contro voi può essere acerba, sdegnata, sospettosa talora; non fu mai deliberatamente calunniatrice. Noi non coniammo circolari, citiamo le vostre; citiamo documenti firmati da ministri vostri, citiamo lettere di Roverbella, ragguagli dati da agenti officiali stranieri, che vi provano presti ad abbandonare chi si dà a voi, presti a transigere sull'onore italiano collo straniero, presti a combattere, per ossequio a un despota potente o avversione innata all'azione popolare, chi ha fatto, per l'illusione di concordia, sacrificio d'ogni idea più cara, ma non può sacrificarvi l'Unità della Patria.
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Scritti
Politica ed Economia
di Giuseppe Mazzini
Editore Sonzogno Milano pagine 1484 |
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