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      L'Italia nascente ha bisogno d'uomini che incarnino in sè quel Vero nel quale essa deve immedesimarsi; che lo predichino ad alta voce, lo rappresentino negli atti, lo confessino, checchè avvenga, fino alla tomba: e voi le date l'esempio d'uomini che dicono e disdicono, giurano e sgiurano, troncano a spicchî la verità, protestano contro i suoi violatori, e transigono a un'ora con essi. Così preparate al giogo del primo padrone straniero o domestico, che vorrà inforcarla di tirannide una Italia fiacca, irresoluta, sfiduciata di sè stessa e d'altrui, senza stimolo di onore e di gloria, senza religione di verità e senza coraggio di tradurla in opera.
      Io non so se la Repubblica ci unirebbe - e dipenderebbe in parte dai primi uomini chiamati a dirigerla - so che la monarchia, tale quale oggi l'abbiamo, ci corrompe; e so che la corruzione è principio di dissolvimento supremo. - So - e Voi che viaggiaste recentemente nel Mezzogiorno lo sapete - che da tre anni al giorno in cui scrivo, pel mal governo sociale, politico, economico, amministrativo, la causa dell'Unità è andata perdendo terreno, e che le popolazioni minacciano d'attribuirle i danni che derivano da chi non ne cura e v'antepone l'interesse dinastico. E so che solo mezzo a salvarne l'idea e a compirla praticamente, è separarla da chi, non intendendola o non volendola, ne usurpa il nome; - additare, a raggiungerla, una nuova via - insegnare al Paese che unico mezzo è oggimai la rivoluzione, continuata dal Popolo - e gridare ai giovani, com'io grido: conquistate all'Italia Venezia affratellandovi ai Popoli che devono essi pure farsi Nazioni, sorgendo per essi e per voi, assalendo l'Austria nell'interno del Veneto e da ogni terra italiana; preparatevi a conquistare all'Italia Roma; ma in nome del Diritto Nazionale, colla fronte levata, per decretarvi, a beneficio di tutti i Popoli, la libertà di coscienza; conquistate a voi tutti col voto e per vantaggio di quanti son nati fra le Alpi e il Mare, il Patto Italiano, formola detta vita collettiva presente, e sorgente della vita collettiva dell'avvenire.


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Scritti
Politica ed Economia
di Giuseppe Mazzini
Editore Sonzogno Milano
pagine 1484

   





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