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      Il 2 luglio, un ostacolo - la forza brutale - si frappose tra voi e l'espressione della vostra volontà, del vostro Diritto. Quell'ostacolo sparisce in oggi. La vostra volontà ricomincia a manifestarsi qual era. L'eterno Diritto rivive. Voi siete, sorgendo, ciò che il 9 febbrajo eravate: REPUBBLICANI E PADRONI DI VOI MEDESIMI.
      Il 3 luglio, un giorno dopo l'ingresso delle truppe francesi, il Popolo di Roma levò una volta ancora la mano per affermare, di fronte al nemico, la propria fede: la Costituzione Repubblicana fu solennemente letta alla moltitudine dal Campidoglio. La bandiera straniera s'abbassò, come velo, tra quella mano, che mostrava il Patto, e l'Italia. Quel velo oggi si squarcia. La mano del Popolo di Roma riappare levata in alto.
      È questo il solo programma che logica, onore, coscienza del passato e dovere verso l'avvenire v'additino. Riaffermate, prima d'ogni altra cosa, voi stessi, la vostra vita, la potenza che è in voi: farete poi ciò che Dio e la coscienza del Dovere Nazionale vi inspireranno. Siate; poi disporrete di voi.
      E allora - quando il vostro voto non sarà il muto, immediato, cieco suffragio che inaugurò la tirannide di Bonaparte e consegnò Nizza alla Francia - quando potrà escire solenne, pensato, forte d'inspirazione collettiva, illuminato dal consiglio dei buoni e dalla libera discussione sulle vostre condizioni e su quelle d'Italia - deciderete se Roma debba darsi, come città secondaria, diseredata di vita propria, a una monarchia condannata, provata impotente a ogni forte fatto, che riceveva jeri, come elemosina dallo straniero, Venezia, e che scriverebbe sul Campidoglio Custoza e Lissa: - o se la Tradizione, gloriosa sopra ogni altra, del suo passato, e la missione ch'è in essa e dalla quale escì due volte l'unificazione materiale e morale del mondo, la chiamino a parte più degna e feconda pei giorni futuri della Nazione.


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Scritti
Politica ed Economia
di Giuseppe Mazzini
Editore Sonzogno Milano
pagine 1484

   





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