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      Voi non siete Governo Nazionale in Italia; in questo sta la vostra condanna, il segreto delle nostre attuali condizioni, il nostro eterno diritto. La vita Italiana nacque e crebbe repubblicana, origine del COMUNE, fin da quando Roma non era; nacque e crebbe repubblicana e creatrice dell'idea UNITÀ con Roma, anteriormente all'Impero; rinacque e crebbe repubblicana nel medio evo colle nostre città rivelando la MISSIONE dell'Italia in EUROPA e diffondendo ai popoli vincoli di morale unità, religione, arte, industria e commercio. Repubblicani sono tutti i nostri grandi ricordi; repubblicani pressochè tutti i nostri potenti di intelletto e di cuore: repubblicane le tendenze, le abitudini del viver civile, le appena abbozzate instituzioni sociali. L'Italia ebbe patrizî, non patriziato; condottieri, signori, mercanti, che si inalzarono al di sopra dei cittadini coll'armi, coi tradimenti, colla ricchezza: non una aristocrazia simile a quella dell'altre terre europee, intesa, compatta, guidata da capi universalmente accettati, diretta da un solo disegno politico. La monarchia si impiantò, nel decadimento morale d'Italia, sotto gli auspicî e la protezione armata di invasori stranieri: smembrò, non unì, soffocò l'intelletto della Nazione sotto inspirazioni non italiane: fu serva, vassalla, scolta inoltrata di Parigi, di Madrid, di Vienna: ingrandì tentennando fra le diverse Potenze che scendevano a derubarci, trafficando codardamente sull'alterna vicenda della guerra straniera, non richiamandosi mai all'intima vita, alla forza latente della Nazione, e negandola per terrore.


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Scritti
Politica ed Economia
di Giuseppe Mazzini
Editore Sonzogno Milano
pagine 1484

   





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