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      I repubblicani sanno che il capitale rappresenta frutti accumulati di lavoro; che la proprietà è il segno della missione trasformatrice data all'uomo nel mondo materiale; che la borghesia scende dagli artigiani dei nostri comuni repubblicani, emancipò l'Italia dai signori feudali e arricchì il Paese e sè col lavoro; che, o non esiste Nazione, o le generazioni sono solidali per gli obblighi legalmente assunti sotto un diverso governo; che la coscienza è inviolabile e le credenze religiose, se false o consunte, non possono combattersi se non con tollerante e pacifico apostolato; che terrorismo, persecuzione e vendetta sono armi di codardi o colpevoli, fatali a chi le adopra e da lasciarsi ai governi fondati sull'arbitrio e sull'ingiustizia e cadenti.
      Il concetto della Repubblica tende a combattere, a scemare progressivamente i privilegi politici o civili dati a una classe, il monopolio, l'immobilizzazione dei capitali, il concentramento soverchio della proprietà, l'ingiusto e fatale alla produzione accumularsi di tasse sulle classi date all'industria, l'immoralità di speculazione, piaga crescente e alimentata da una trista, corrotta politica governativa, l'egoismo inevitabile d'una legislazione affidata alla nascita o al censo e sottratta all'intervento delle classi che ad essa soggiacciono: - tende a far sì che le classi s'affratellino in eguaglianza di doveri e diritti, di protezione, di progresso, d'insegnamento: - che, per mezzo dell'Associazione e d'ajuti dati dalle instituzioni, i capitali, che fanno possibile il lavoro, si trovino nelle mani di chi deve compirlo: - che il lavoro generi la Proprietà e la diffonda quindi al maggior numero possibile di cittadini: - che l'economia e l'aumento della produzione presiedano d'ora in poi al maneggio delle Finanze: - tende a sopprimere l'immobilità in ogni Potere, a distribuire gli uffici a seconda della capacità e della virtù, a dare coll'elezione coscienza a ogni cittadino della missione ch'egli è chiamato a compire sulla terra ov'è nato, a far mallevadori tutti delle opere loro, a conquistare - coll'onestà delle convenzioni sulle terre, coll'interesse creato ai coltivatori nel suolo che fecondano, colla moderazione delle tasse, con un sistema d'esazione sottratto agli arbitrî, coll'educazione data a tutte le classi, colla moralità dell'amministrazione, col compimento della Rivoluzione Nazionale - quel senso di securità pubblica, senza il quale ogni progresso è inceppato o precario.


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Scritti
Politica ed Economia
di Giuseppe Mazzini
Editore Sonzogno Milano
pagine 1484

   





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