L'asse del mondo Slavo è sulla Vistola e sul Danubio, non sulla Newa.
No; noi non temiamo per l'Europa o per noi le conseguenze della guerra e della vittoria Germanica; temiamo, per lunga esperienza, lo sconforto irragionevole che segue, ov'anche è meritata, una delusione. I popoli, gl'Italiani segnatamente, si sono illusi, per abitudini non vinte ancora, sulle condizioni e sulla forza attuale della Francia e illusi sul valore e sulle conseguenze della parola repubblica proferita in Parigi; la disfatta della Francia pare ad essi disfatta repubblicana a pro del principio monarchico, disfatta della Potenza dalla quale a torto speravano il cominciamento di un'èra. Scriviamo per combattere questo sconforto. Se gli uomini di parte repubblicana avessero antiveduto come noi - e per cagioni che nulla hanno di comune colla questione che ci sta a cuore - la disfatta francese; se non avessero, fraintendendo i termini della contesa, imprudentemente detto: là si combatte per la repubblica, là si vince per la monarchia, noi, tra due Nazioni che amiamo e stimiamo, preferiremmo anche oggi il silenzio. Ma importa dire ai nostri e agli avversi, che quanto è accaduto doveva accadere, che nulla è mutato nelle nostro speranze, come nei nostri doveri, che le condizioni essenziali dell'Europa rimangono le stesse di prima, che la monarchia non esce più forte dalla guerra attuale, che dove la repubblica non è che di nome, nessun argomento può desumersi a suo danno dalla sconfitta.
II.
Dal cumulo delle affermazioni e delle opinioni proferite più o meno avventatamente sulla guerra Franco-Germanica emergono alcuni fatti innegabili, che giova registrare come base a un giusto giudizio e norma a desumere rettamente le conseguenze della vittoria germanica.
| |
Scritti
Politica ed Economia
di Giuseppe Mazzini
Editore Sonzogno Milano pagine 1484 |
|
|
Slavo Vistola Danubio Newa Europa Germanica Italiani Francia Parigi Francia Potenza Nazioni Europa Franco-Germanica
|