La Francia oggi espia queste colpe coll'impotenza, colla mancanza degli spiriti del 1792, colle esitazioni dei suoi capi, colla codarda condotta della sua Assemblea, coll'inerzia da noi preveduta delle sue moltitudini.
E l'espiazione è severa, severa oltre il giusto; e per questo, largamente compita.
Guidata da una cupida Monarchia, la Germania ha traviato alla sua volta dai confini del retto che la riverenza al pensiero ingenita in essa le insegnava di non varcare, e sostituito al diritto di proteggersi un concetto di vendetta che semina i germi di nuove guerre. Dio e i popoli lo allontanino. Possa la Francia risorgere all'influenza che le spetta e vendicarsi delle ingiuste esigenze come i nostri vendicarono con essa l'eccidio di Roma, ajutando a promovere il trionfo d'una Unità Nazionale Germanica fondata sulla Libertà. Possa l'Italia, oggi colpevole di parecchie delle colpe che travolsero in fondo la Francia, affrettarsi a cancellarle, intendere la grande missione ch'essa potrebbe, volendo, compiere a pro di tutti in Europa, raccogliere la fiaccola di libertà popolare caduta dalle mani altrui e iniziare l'impresa dalla quale soltanto può, col giusto riparto delle terre europee fra le Nazioni e l'unità d'una fede morale comune a tutte, inaugurare un'èra di pace e di armonia nel lavoro.
POLITICA INTERNAZIONALE(317))
I.
Abbiamo, fin dalle prime pagine di questa pubblicazione, detto, e insisteremo a ripetere, che la Legge Morale è il criterio sul quale deve giudicarsi il valore degli atti sociali e politici che costituiscono la vita delle Nazioni e delle diverse dottrine che s'assumono di dirigerle: e lo spettacolo che abbiamo innanzi d'una grande Nazione caduta in fondo per essersi sviata da quella Legge dovrebbe essere oggi luminosa conferma al nostro principio.
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Scritti
Politica ed Economia
di Giuseppe Mazzini
Editore Sonzogno Milano pagine 1484 |
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