Dov'è coscienza del fine speciale e speciale attitudine ad accostarsi attraverso quel fine al fine comune ch'è l'ideale dell'Umanità, ivi è Nazione: dove non è, è gente, frazione di popolo destinato presto o tardi a confondersi con un altro.
Il PATTO NAZIONALE, ch'è battesimo e mallevadorìa di fraterno progresso ad un popolo, riconosce, nella Dichiarazione di principî che deve essere preambolo al Patto, il fine comune a tutti e addita nel proprio insieme il fine speciale, la parte di lavoro che spetta, nel lavoro generale, a quel popolo. Ogni qual volta un popolo rinnega il fine comune o svia dal bene di tutti esclusivamente al proprio il frutto dei progressi compiti verso il fine speciale, la Nazione retrocede. Raggiunto il loro fine speciale, le Nazioni morivano un tempo per lungo corso di secoli: oggi, la conoscenza del fine comune, della vita collettiva allora ignota dell'Umanità e della legge di Progresso che la governa, lo impedisce; ma la Nazione colpevole smarrisce per un tempo ogni virtù iniziatrice e non si ritempra ad essa fuorchè espiando.
La dichiarazione del fine speciale costituisce il vincolo di libera associazione nel quale i milioni appartenenti a un gruppo determinato riconoscono di far parte d'una Nazione e ordinano il loro lavoro interno: l'analogia dei fini speciali costituisce la baso di più perenni e più intime relazioni tra popolo e popolo: la dichiarazione del fine comune determina le alleanze.
Santa è ogni guerra comandata dalla necessità d'un progresso vitale verso il fine comune assolutamente vietato per ogni altra via o contro chi contende ad un popolo libertà di compiere la propria missione: ogni altra è delitto di fratricida; e le Nazioni affratellate nella conoscenza accettata del fine comune dovrebbero collegarsi contr'essa.
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Scritti
Politica ed Economia
di Giuseppe Mazzini
Editore Sonzogno Milano pagine 1484 |
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