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      Meschina parodia dei dottrinarī francesi, i pratici moderati non hanno dato un'idea, un precetto morale, un giorno di vera vita all'Italia. Tra le angustie di un disavanzo che promettono cancellar d'anno in anno e che ricompare d'anno in anno ostinato, tra gli espedienti di nuove tasse aggiunte alle antiche non pagate o incompiutamente pagate, tra disegni d'alleanze contraddittorie colla Francia un giorno, colla Prussia un altro, coll'Austria un terzo, i vinti di Lissa e Custoza trascinano un'esistenza che poggia sul trionfo rimpicciolito d'alcune idee nostre, d'alcune formule usurpate a noi, guaste da essi come le vivande imbandite da altri erano guaste dalle Arpģe irruenti; ma pur potenti abbastanza per sedurre gl'Italiani a rispetto. Governano alla giornata ajutandosi delle forze passive che trovano, senza virtł per creare un solo nuovo elemento o per infondere uno spirito di progresso negli esistenti. Irridono alle idee perchč hanno l'amaurosi dell'anima e non possono intendere ciņ che non vedono.
      Le grandi idee, noi lo abbiamo detto pił volte, fanno i grandi popoli. E le idee non sono grandi pei popoli se non in quanto travalicano i loro confini. Un popolo non č grande se non a patto di compire una grande e santa missione nel mondo, come appunto l'importanza e il valore d'un individuo si misurano da ciņ ch'ei compie a pro della societą nella quale ei vive. L'ordinamento interno rappresenta la somma dei mezzi e delle forze raccolte pel compimento dell'opera assegnata al di fuori.


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Scritti
Politica ed Economia
di Giuseppe Mazzini
Editore Sonzogno Milano
pagine 1484

   





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