Ma il rimproverare, tra due espressioni di orrore pel sangue di due individui, l'Assemblea di Versailles d'esitazione codarda perchè non s'affretta ad affogare a Parigi nella guerra civile - il far arme d'un conflitto suscitato da cagioni speciali in un luogo e d'alcuni fatti isolati per eccitare a reazione di spavento quei che governano altrove - il desumere, dalla parte qualunque che una Associazione può avere in quel conflitto e in quei fatti, argomento a levare un grido di crociata contro tutta una classe straniera in Italia a quell'Associazione - il segnare una linea ostile di separazione tra le aspirazioni degli operaî e i diritti degli agiati(319)) - è tal cosa che dovrebbe rattristare profondamente tutte le anime oneste e vogliose del bene in Italia. Che! Sono i protettori dell'ordine giunti a tale, da sostenerlo calunniando deliberatamente tutta una classe di cittadini e seminando i germi d'una guerra civile? E che sarebbe, se noi fossimo capaci di raccogliere il guanto?
Noi non possiamo essere sospetti di cieco favore pei fatti che vanno svolgendosi fatalmente in Parigi. Non aspettiamo il pensiero iniziatore della nuova Epoca dalla Francia: il materialismo, sceso come sempre dalla sfera filosofica generalmente nelle anime, è - finchè dura - ostacolo insuperabile a quel pensiero. Abbiamo giudicato con dolore, ma severamente, le cagioni della guerra e dell'inferiorità rivelata in essa dalla Francia. E l'idea che predomina sul moto attuale è idea che, dove fosse universalmente accettata, condurrebbe rapidamente a esagerazioni di spirito federalista fatale ad ogni unità morale, a ogni missione collettiva, a ogni cosa che fa grande e giovevole all'Umanità una Nazione.
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Scritti
Politica ed Economia
di Giuseppe Mazzini
Editore Sonzogno Milano pagine 1484 |
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