Pensateci. Al noncurante egoismo degli agiati di Francia, all'imprudenza d'un sistema col quale i vincitori d'un giorno negarono al popolo che aveva combattuto per essi il programma politico ed economico conquistato, è dovuta gran parte dei traviamenti e delle esagerazioni che lamentate e lamentiamo con voi: abbandonata e delusa, la classe artigiana seguì per diverse vie quanti agitatori, repubblicani o dittatoriali, furono ad essa più larghi di speranze e promesse. Gli operaî italiani hanno da ormai cinquant'anni dato l'obolo e il sangue a quanti nobili tentativi vi guidarono al possesso di quanti diritti di elettorato, di stampa d'ufficî or voi possedete: non lo rammentano adesso perchè vedono tuttora mutilata l'Unità della Patria e minacciata l'Indipendenza: ma lo rammenteranno il giorno in cui l'una e l'altra saranno fatte secure; e il come, con quale tendenze o fremere di passioni, dipenderà, ricordatevene, dalla vostra condotta dell'oggi. È il manifesto decadimento di tutte le instituzioni esistenti; il difetto di virtù iniziatrice in tutti i Governi; l'incapacità loro di andare oltre una stolta, infeconda dottrina di resistenza; il dualismo esistente più o meno per ogni dove tra governanti e governati; l'assenza di ogni credenza, d'ogni patto comune, norma agli atti della vita internazionale; le aspirazioni, i tumulti frequenti in ogni angolo dell'Europa; il sorgere di popoli a formare Nazioni nuove e il lento progressivo smembrarsi di vecchî Stati; le guerre, le insurrezioni, le paci brevi ed incerte; il bene e il male che si svolgono alterni davanti a noi: tutto v'avverte che il problema è generalmente, non di lente e graduali riforme, ma di Rivoluzione fondamentale; che, come andiamo e andremo ripetendo ogni giorno, un'epoca di civiltà sta morendo, una nuova deve ordinarsi sul suo sepolcro.
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Scritti
Politica ed Economia
di Giuseppe Mazzini
Editore Sonzogno Milano pagine 1484 |
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