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      Ma sopratutto rinneghino ogni linguaggio simile a quello del gazzettiere imprudente dal quale prendemmo le mosse. Ogni sillaba d'articoli siffatti è veleno nelle vene del corpo sociale.
     
     
     
     
      IL COMUNE E L'ASSEMBLEA(321))
     
      I.
     
      L'orgia d'ira, di vendetta e di sangue della quale Parigi da molti giorni dà spettacolo al mondo, c'inchioderebbe la disperazione nell'anima se la nostra fosse opinione, non fede. Un popolo che si volge briaco, furente in sè stesso coi denti e lacera le proprie membra urlando vittoria, che danza una ridda infernale intorno alla fossa scavata dalle sue mani, che uccide, tormenta, incendia, alterna delitti senza una idea, senza scopo, senza speranza, col grido del pazzo che pone fuoco alla propria pira e sotto gli occhî dell'invasore straniero contro il quale non ha saputo combattere, ricorda alcune fra le più orrende visioni dell'Inferno Dantesco. Il terrore e i patiboli del 1793 avevano non foss'altro a scopo, nella realtà o nell'imaginazione, la difesa dell'unità della Francia. Le proscrizioni romane, da Mario e Silla al Triumvirato, sorgevano, non giustificate ma spiegate, da una contesa di secoli tra una aristocrazia, che voleva perpetuarsi quando i tempi e l'impotenza la dichiaravano decaduta, ed una democrazia, che preparava mal diretta le vie alle dittature militari e all'Impero, ma che generalmente tendeva ad allargare agli Italiani la cittadinanza romana. Perchè scorre a torrenti il sangue in Parigi? Perchè i combattenti delle due parti hanno pugnato o reprimono con ferocia irochese, con insana sete di strage, propria di belve e non d'uomini?


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Scritti
Politica ed Economia
di Giuseppe Mazzini
Editore Sonzogno Milano
pagine 1484

   





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