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      Pugnarono da forti, chi il nega? Ma il combatter da forti non merita il nome di eroismo: lo merita il combattere santamente per una santa bandiera: dove no, l'Italia conta difese di masnadieri che dovrebbero ottenere quel nome. Oggi pur troppo le tendenze instillate dai sistemi materialisti travolgono molti dei nostri giovani in una cieca adorazione del coraggio fisico, del fatto esterno, senza nesso coll'origine e col fine cercato, che minaccia di sostituire un nuovo militarismo all'antico.
      Abbiamo udito dall'altro lato acclamare all'Assemblea come a tutrice dell'ordine e della libertà, e il nome incontaminato di Washington dato, senza arrossire, a Thiers. L'Assemblea e Thiers passeranno, checchè oggi si dica, ai posteri con una nota d'infamia. Firmarono tremanti una pace vergognosa, che smembrava la loro Patria, con lo straniero, quando dovevano mandare un grido solenne di resistenza collettiva alla Francia e disperdersi poi nelle provincie per capitanarla: non osarono recarsi in Parigi quando raccogliendosi intorno la popolazione più ragionevole potevano tentare conciliazione e riuscire: potevano, con una franca dichiarazione repubblicana richiesta dalla parte intelligente della nazione e con una legge di largo e libero ordinamento municipale, sopprimere ogni ragione di contesa, e nol vollero: spinsero contro gli insorti irritandoli col nome di malfattori, e quasi a impedire ogni possibilità d'accordo, i generali del Bonaparte: parlavano jeri d'abolire ogni legge di proscrizione, lasciando col fatto la facoltà di proscrizione alla soldatesca, e preparano oggi, pur sapendo di commettere a nuova guerra civile immediata o in breve periodo di tempo il paese, la via del trono alla dinastia Borbonica.


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Scritti
Politica ed Economia
di Giuseppe Mazzini
Editore Sonzogno Milano
pagine 1484

   





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