Allora, mentre Saint-Simon e Fourier petizionavano per danaro, a pro della trasformazione sociale, ad ogni Autorità o frazione d'Autorità, e Proudhon aboliva Dio per sostituirgli logicamente la Forza, s'insinuò negli animi l'immorale concetto che le questioni politiche a nulla giovavano, che la questione economica era la sola da contemplarsi, che da qualunque parte o in nome di qualunque principio venisse tentativo o promessa di risolverla, doveva accettarsi. E vedemmo da un lato insurrezioni senza programma determinato attizzare tremenda la guerra civile e rovinare la Repubblica del 1848 tiepida nella fede e inferiore al mandato, ma che avrebbe avuto miglioramento dall'unione e dal tempo; dall'altro, gli artigiani di Parigi a incrociare le braccia davanti all'usurpazione del secondo impero per la incerta e triste speranza che da esso potesse scendere il mutamento sociale invocato. Intanto, mentre l'esclusivo intento dei vantaggi materiali da conquistarsi in ogni modo e per qualunque via pervertiva il senso morale del popolo, l'Esercito, travolto dietro al materialismo della bandiera, del simbolo sostituito all'idea, combatteva con animo eguale contro la Repubblica Romana, contro lo Tsar, contro il Messico, contro i proprî concittadini. Per l'Esercito, pel Popolo, pe' suoi nemici la vita - sacra per noi nell'origine e nell'avvenire, escita da Dio e destinata all'immortalità - ha perduto ogni santità; quale santità può mai avere un frammento di materia animata da una forza destinata a morire per sempre?
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Scritti
Politica ed Economia
di Giuseppe Mazzini
Editore Sonzogno Milano pagine 1484 |
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