Ma ricordatevi almeno che l'averlo proferito non salvò Guizot, nè la dinastia ch'egli proteggeva, nè quell'ordinamento della borghesia ch'ei sognava e che rovinò sotto la brutale violenza del Bonaparte. E ricordatevi che i Barbari del V secolo vinsero. A respingerli, bisognava rifare i decaduti, immemori, scettici, corrotti Romani.
Questi che voi oggi chiamate Barbari rappresentano sviata, guasta, sformata per colpa vostra in gran parte, una Idea: il salire inevitabile, provvidenziale, degli uomini del Lavoro. Perchè lo dimenticate? Voi balbettate a ogni ora la sacra parola PROGRESSO; ma cos'è questa Legge divina che noi scrivemmo d'antico sulla nostra bandiera se non l'avvicinarsi di passo in passo all'unità della famiglia di Dio? Non è questo moto ascendente degli Operaî, nelle sue radici, una fase, indicata dai tempi, di quel Progresso? Non dovreste benedirlo come adempimento del disegno divino nel mondo? Voi siete studiosi e forse dotti di Storia; ma non v'insegna la Storia che un'Epoca dell'Umanità o una Nazione non sorge se non coll'affacciarsi d'un nuovo elemento alla vita sociale? Perchè non sentite il bisogno e il dovere d'ajutare a sorgere questo elemento? Perchè volete conservare l'inferiorità di milioni d'uomini, figli come voi di Dio, nati con voi nella stessa terra e chiamati allo stesso fine? Noi abbiamo, scriveva dì sono, meravigliando dell'ingratitudine popolare, un gazzettiere dei vostri, fondato le Casse di Risparmio pei malcontenti. È derisione? È follìa? Casse di risparmio per chi si lagna di non poter risparmiare?
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Scritti
Politica ed Economia
di Giuseppe Mazzini
Editore Sonzogno Milano pagine 1484 |
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