E s'oggi m'indirizzo a voi, lo fo per avvertirvi d'un pericolo che vi minaccia e che sta in voi soli d'allontanare.
Di mezzo al moto normale degli uomini del Lavoro è sorta un'Associazione che minaccia falsarlo nel fine, nei mezzi e nello spirito al quale v'inspiraste finora e dal quale soltanto otterrete vittoria.
Parlo dell'Internazionale.
Quest'Associazione, fondata anni addietro in Londra e alla quale io ricusai fin da principio la mia cooperazione, è diretta da un Consiglio, anima del quale è Carlo Marx, tedesco, uomo d'ingegno acuto; ma, come quello di Proudhon, dissolvente: di tempra dominatrice, geloso dell'altrui influenza, senza forti credenze filosofiche o religiose e, temo, con più elemento d'ira, s'anche giusta, che non d'amore nel cuore. Il Consiglio, composto d'uomini appartenenti a paesi diversi e nei quali sono diverse le condizioni del popolo, non può avere unità di concetto positivo sui mali esistenti e sui rimedî possibili, ma deve inevitabilmente conchiudere più che ad altro a semplici negazioni. L'unico modo ragionevole d'ordinamento per le classi artigiane d'Europa è quello che, riconoscendo sacre le Nazionalità e lasciando alle diverse Associazioni nazionali il maneggio delle cose proprie, formerebbe di delegati da esse muniti d'istruzioni un centro comune per ciò che può mantenere fin dove giova l'armonia del moto verso il fine generale. Un nucleo d'individui che s'assuma di governare direttamente una vasta moltitudine d'uomini diversi per patria, tendenze, condizioni politiche, interessi economici e mezzi d'azione, finirà sempre per non operare o dovrà operare tirannicamente.
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Scritti
Politica ed Economia
di Giuseppe Mazzini
Editore Sonzogno Milano pagine 1484 |
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