Non fummo ascoltati.
I Governi senza missione che tennero dal 1815 in poi un potere fondato sul privilegio durarono paghi a vietare e reprimere. Le classi medie non guardarono al moto o guardarono con sospetto. Gli economisti officiali seguirono a dire che la libertà finirebbe per sanare ogni piaga, come se tra chi propone patti giusti o ingiusti di lavoro e chi è costretto dal bisogno d'oggi o del dì dopo ad accettare potesse mai esistere libertà di contratto. I cattolici additarono a chi soffriva il cielo, come se non dovessimo meritarlo colle opere nostre qui sulla terra e si trattasse unicamente del nostro, non dell'altrui soffrire. Taluni fra i migliori s'illusero a potere risolvere un grande problema sociale insegnando agli Operaî le grette egoistiche avvertenze di Franklin sul modo di salvare di giorno in giorno pochi centesimi o fondando, come se tutta una classe potesse salire ed emanciparsi colla elemosina, qualche istituto di beneficenza.
L'Internazionale è il frutto inevitabile della repressione governativa e della noncuranza delle classi educate e più favorite dalla fortuna.
La repressione brutale di pretese ch'erano da principio giuste in in sè generò riazione e pretese ingiuste: l'uomo respinto violentemente da un lato trabocca oltre ogni equilibrio dall'altro. La noncuranza di chi avrebbe dovuto affratellarsi al moto e contribuire a dirigerlo riconcentrò l'operajo in sè stesso, lo indusse a non far calcolo che delle proprie forze, a numerarle, a trovarsi libero d'usarne, il giorno in cui fossero predominanti, a danno degli indifferenti ai suoi mali: chi viola o lascia che si violi il diritto altrui non può presumere ch'altri protegga o rispetti il suo.
| |
Scritti
Politica ed Economia
di Giuseppe Mazzini
Editore Sonzogno Milano pagine 1484 |
|
|
Governi Operaî Franklin Internazionale
|