Poi, l'Istruzione. I più tra gli artigiani la cercano avidamente e il darla toccherebbe a chi l'ha. Un Governo repubblicano la darebbe gratuita, obbligatoria, nazionale, a tutti i figli della Patria comune. Ma intanto gli uomini delle classi abbienti possono, volendo, darne gran parte. In ogni centro considerevole d'industria dovrebbe impiantarsi una scuola per insegnare agli artigiani, disegno lineare, geometria, elementi d'algebra, meccanica, chimica, applicazioni pratiche della fisica ed altro. Ma ogni località anche di secondo o terzo ordine può avere, mercè un piccolo sacrifizio d'oro e di tempo, riunioni serali o pei giorni festivi nelle quali si partecipi agli operaî un insegnamento morale, si narrino popolarmente le tradizioni dei nostri Padri, si trasmettano nei loro punti salienti le vite dei nostri Grandi, si comunichi la conoscenza geografica della nostra Terra congiunta a considerazioni generali sulle condizioni delle varie contrade che la costituiscono, dei varî rami dell'umana famiglia che vivono in essa. E in ogni località dovrebbe formarsi per via di doni una piccola biblioteca popolare circolante; e in ogni località agricola, dove pur troppo non si sa leggere, un giovane dovrebbe raccogliere intorno a sè i coltivatori e leggere per essi, spiegando ove occorra, un buon libro. Quando pensiamo all'immenso bene che può derivare da un'ora sottratta a sterili sollazzi, da poche lire sottratte a inutili spese, ci sembra impossibile ch'altri non cerchi a sè stesso su questa via il sereno soddisfacimento d'averlo operato e tentato.
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Scritti
Politica ed Economia
di Giuseppe Mazzini
Editore Sonzogno Milano pagine 1484 |
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