Chi scrive leggeva poc'anzi in un giornale italiano, miste a un inno all'ebbrezza, dichiarazioni frementi vendetta e retribuzioni di sangue per la fucilazione, delitto ed errore ad un tempo, di tre fra i combattenti a pro del Comune in Parigi; e pensava: anche l'ira è santa talora e nessuno può osare di rimproverarne, per cagione siffatta, l'espressione. E nondimeno non dobbiamo noi repubblicani raccogliere l'ultima parola di Rossel, soffocare quell'ira e ricordare che non vinceremo se non a patto d'esser migliori dei nostri nemici e non calcarne le orme colpevoli? Se quei giovani buoni nel profondo dell'anima e repubblicani spendessero l'ora devota ad alimentare un odio sterile, com'essi dicono, fra le bottiglie, tra i loro fratelli popolani, nel modo or ora accennato, non gioverebbero più assai alla causa che intendono di promuovere? Non è più potente a pro d'un popolo abbandonato un germe di comunione e d'amore che non cento grida di rabbiosa vendetta?
III.
Abbiamo accennato agli ajuti da darsi dagli uomini delle classi medie all'espressione officiale dei bisogni e dei voti degli operaî d'Italia che la Commissione direttiva eletta nel Congresso di Roma sta preparando, ed abbiamo accennato all'istruzione da diffondersi tra i lavoranti dell'Industria e tra la considerevole popolazione agricola anche più abbandonata finora. Ma le classi medie potrebbero anche oggi, volendo, far ben altro. Una Associazione formata collo scopo di raccogliere capitali destinati a promuovere gli esperimenti degli operaî, somministrando, senza speculare, anticipazioni alle Società di cooperazione, comprando a basso prezzo terre incolte o neglette ed offrendone, a certi moderati patti per l'avvenire, la coltivazione e la proprietà ad agricoltori valenti e capaci, associati, potrebbe, se le prime prove riuscissero, produrre splendidi risultati.
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Scritti
Politica ed Economia
di Giuseppe Mazzini
Editore Sonzogno Milano pagine 1484 |
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