22, condanna a pieni voti Emiliani e Scuriati alla pena di morte; in quanto a Lazzareschi e Andreani, perchè non consta abbastanza di quanto vengono addebitati, la loro condanna è la percussione di alcuni colpi di verga, e si lascia l'incarico ai loro tribunali appena tornati in patria di condannarli in galera ad vitam (come famosi ladri e trafatori). Si ordina inoltre al presidente di Rodez estrarre quattro individui esecutori della detta sentenza da eseguirsi imprescrittibilmente entro il periodo di giorni 20 e chiunque dell'estratto si recusasse dovrà essere trucidato ipso facto.
Dato in Marsiglia, dal supremo Tribunale, questa sera, alle ore 12 pomeridiane, 15 dicembre 1832[Nell'originale
1332". Nota per l'edizione elettronica Manuzio]MAZZINI, Presidente.
CECILIA, l'Incaricato.
(18) Sentenza del 30 novembre 1833. Gavioli fu condannato ai lavori forzosi. La Cecilia continuava a vivere liberamente in Francia, e non era mai stato interrogato.
(19) Tribunale Correzionale di Parigi: aprile 1841. La sentenza statuì che essendo io, a detta di tutti e dello stesso Gisquet, uomo onesto e incapace di misfatto, il documento del Monitore citato nelle Memorie alludeva evidentemente a un altro Mazzini!
(20) Nell'originale "data"
(21) Risponda questo all'accusa avventatami periodicamente contro da tutti gli scrittori di parte moderata, ch'io tendeva alla Dittatura.
Più dopo, in un fascicolo della Giovine Italia del 1833, inserendo un articolo di Buonarroti - firmato Camillo - del Governo d'un Popolo in rivolta per conseguire la Libertà, io protestavo contro un § che invocava la Dittatura d'un solo, colla nota seguente: "Noi consentiamo in tutte le idee dell'articolo fuorchè in quest'una che ammette fra i modi della potestà rivoluzionaria la Dittatura d'un solo:
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Scritti
Politica ed Economia
di Giuseppe Mazzini
Editore Sonzogno Milano pagine 1484 |
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