Nè papa nè re potrebbe assumere coi repubblicani italiani linguaggio siffatto. La formola inesorabile gli direbbe: non conosciamo interpreti intermediarî, privilegiati, tra Dio e il popolo; scendi ne' suoi ranghi ed abdica.
Più altre differenze contrassegnano le due formole, che rappresentano l'iniziativa francese e l'iniziativa italiana: ma quest'una accennata parmi la più importante. Sgorga evidente dalle due parole. E nondimeno fu sin qui trascurata. Taluno propose di sostituire: Dio e Legge, ciò che vorrebbe dire: legge e legge. Tal altri affermò la formola identica a quella: Dio e Libertà; non s'avvedendo che la libertà non rappresenta se non l'individuo: che la parola dell'epoca nascente è associazione, e che il termine Popolo, termine collettivo e sociale, indica che solamente coll'associazione può compirsi la Legge, il Progresso. Ma è vezzo inconscio, tuttavia radicato nei nostri migliori, di serbare ogni potenza di sofismi e d'esame contro qualunque idea vesta forma italiana, e d'accettar ciecamente ogni formola che vien di Francia.
Del resto, su tema siffatto occorrerebbero libri; ed oggi, a fronte delle fucilazioni di Mantova, ogni italiano che abbia sangue nelle vene e fremito di patria e coscienza del suo diritto e fede nel popolo, che confuse tutti i sistemi poco più di tre anni addietro, ha da far cartuccie dei libri.
1.° febbrajo.
(67) Precis de l'Art de la Guerre, Vol. I, Art. VIII.
(68) Vedi Vol. VIII delle Opere complete.
(69) Nell'originale "emaciparsi".
(70) Nell'originale "eccetismo".
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Scritti
Politica ed Economia
di Giuseppe Mazzini
Editore Sonzogno Milano pagine 1484 |
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