E se la dottrina che noi qui accenniamo abbia mai fruttato all'Italia altro che tiranni o misantropi, lo dicano i fatti ch'essi invocano onnipotenti. Per noi è dottrina spenta; il secolo la rinega, e contro il secolo non è forza che valga. Ma sentiamo il bisogno di protestare altamente, perchè presso alcuni, che si ostinano tuttavia a predicarla, veste aspetto autorevole dai nomi, e travia li inesperti, proponendosi dottrina italiana per eccellenza - Italiana la dottrina del materialismo politico filosofico sulla terra dove fremono l'ossa di Dante, di Bruno e di Vico! - italiana la dottrina ch'oggi ancora nel XIX secolo, pronuncia le assemblee deliberanti non convenire all'Italia per divieto di clima! - I giovani la indovineranno facilmente a un certo fare che piaggia, non emula Machiavelli, a un'affettazione della gravità non della semplicità antica, alla venerazione che trapela per le riforme principesche, pei consessi aristocratici, per le accademie, all'ira contro qualunque fa di sottrarsene, e più alle frasi prepotenza di cose, onnipotenza di fatti, sogni utopistici, e simili, che ricorrono ad ogni tanto nei volumi che le spettano.
Noi torniamo e torneremo sovente a quest'argomento, dovessimo anche esser tacciati di divagazioni, perchè più che discutere le questioni particolari, ci par giovevole d'adoprarci a che si formi dai giovani un criterio politico. - In politica non si sragiona impunemente mai. Tutte le delusioni che pesano sulla Francia del luglio, e le comandano una seconda rivoluzione, non derivano che da un errore di raziocinio politico, che indusse a credere conciliabili due elementi necessariamente discordi, re e istituzioni repubblicane.
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Scritti
Politica ed Economia
di Giuseppe Mazzini
Editore Sonzogno Milano pagine 1484 |
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