184. Abercromby a lord Palmerston.
(198) Idem, pag. 206-7. Normanby a Palmerston.
(199) Idem, pag. 207-8. Dispaccio del 25.
(200) Idem, pag. 292. Pareto a Ricci.
(201) Idem, pag. 408. Abercromby a Palmerston.
(202) I tristi effetti del concetto dinastico erano, col solito acume d'osservazione inglese, indicati, sin dal 31 marzo, in un dispaccio inviato a lord Palmerston da Roberto Campbell, vice-console in Milano: "Fino ad oggi, milord, la massima unione ha prevalso fra tutte la classi; ma dacchè il re di Sardegna è entrato in Lombardia, due partiti sono visibili; l'uno, quello dell'alta aristocrazia, voglioso che la Lombardia e il Piemonte si congiungano in uno sotto il re Carlo Alberto; l'altro, la classe media, nella quale io devo contrassegnare gli uomini di commercio ed i letterati, insieme a tutta la gioventù promettente, parteggiante per una repubblica." Vedi Documenti governativi pel 1848, pag. 294-95.
(203) Qualche osservazione sulla relazione scritta dal general Bava della campagna di Lombardia nel 1848. È opuscolo prezioso di verità e gioverebbe ristamparlo.
(204) Ai passi estratti dai documenti, giova aggiungerne fra i molti altri due:
Il governo aveva oramai esaurito i suoi mezzi per contrastare al frenetico entusiasmo del popolo, e bisognava prestamente ottenere una soluzione alla lotta lombarda...
I ragguagli avuti stamane da Genova sono, che una dimostrazione popolare per costringere il governatore della città a mandar soccorsi alla Lombardia era stata sedata colla promessa di staccare parte della guarnigione a quell'intento
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Scritti
Politica ed Economia
di Giuseppe Mazzini
Editore Sonzogno Milano pagine 1484 |
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