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      Io v'amo già più che se non ci fossimo conosciuti per anni sopra altra via.
      Parmi che avete ciò che manca ai più, la costanza nel sagrificio; la costanza ch'è il complemento di tutte le umane virtù. Noi dunque soffriremo, e combatteremo uniti, e con noi i pochissimi, che guardano alla nostra causa, non come a sfogo di reazione, ma come a causa di fede e che v'ammirano e v'amano come io v'amo e v'ammiro.
      Siate forte contro il grido dell'affetto materno; un giorno io spero potrete riabbracciarla senza arrossire; ed essa sentirà che avevate ragione nel vostro rifiuto di seguirla. Povere madri illuse! Forse oltre il disonore essa dovrebbe un giorno piangere la vostra perdita in modo ben più doloroso. Oggi, il governo Austriaco vi tiene esuli; ma una volta nelle sue mani, una parola, un cenno imprudente darebbe argomento di processo per colpa anteriore al salvacondotto. Quanto agli altri, non li curate. La nostra causa sta fra Dio e noi. Non abbiamo giudici che la coscienza. Dobbiamo sentirci tanto più alti, quanto l'ideale che noi adoriamo è superiore allo stato attuale della Società e della Patria
      .
     
      A GIUSEPPE LAMBERTI - PARIGI.
      Londra, 20 luglio 1844
      Caro amico,
      Dalla nuova della spedizione in poi, non m'hai più scritto: suppongo che le nuove del mal esito t'abbiano dissestato come han dissestato me. Le cose dette dai giornali paiono nondimeno esagerate, e l'arresto dei capi non certo ancora. Suppongo peraltro il peggio; e se tutto non è vero, sarà una benedizione di Dio...
      Comunque, supponiamo tutto finito.


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I Fratelli Bandiera
di Giuseppe Mazzini
Libreria Editrice Milanese
1944 pagine 74

   





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