In tal caso non solo mi promette favore, ma quasi mi assicura del buon esito. Io non ardisco di supplicare V. S. illustrissima di procurarmi questo vantaggio, temendo non ella incontri per avventura in questo secondo i medesimi scogli che nel primo progetto. Quando però, per se medesima o per qualche suo amico, le riuscisse con poca repugnanza di favorirmi, la supplico non dimenticarsene, ma dove abbia V. S. illustrissima a sentirne menomo incommodo o dispiacere, con egual calore la supplico a tralasciarne l'impresa, essendo a me senza comparazione più pregevole la sua quiete che il proprio vantaggio, ed essendo bastevolmente persuaso che non si debba cosa agli amici oltre l'onesto richiedere. In fine, della mia vita e delle mie azioni, che che ne paia a cotesti miei malevoli ereditari, sono prontissimo a dare a chiunque ne caglia minutissima ragione. Mi serbi ella la sua protezione e sincera amicizia, la quale, quando per me si diminuisca, di buon animo mi contento di cambiare l'odio de' miei malevoli coll'onore d'essere riconosciuto.
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A FRANCESCO D'AGUIRRE - TORINO
Napoli 17 Giugno 1720.
Il piacere ch'io sento nella conoscenza del gentilissimo gradimento che si è degnata V. S. illustrissima mostrarmi per l'orazione trasmessale, è prezzo che supera di lunghissimo tratto l'opera da me impiegatavi. Né per altro mi lagno talora della parca mia sorte, se non quando considero esser io ineguale a sapermi degnamente procacciare più spesso così considerabil vantaggio. Giacché non ricusa V. S. illustrissima impiegare a mio pro qualche sua parola ove l'occasione se gli pari dinanzi opportuna; e giacché avvisa le mie tenui produzioni poter meno di danno che d'utilità (di tanto non ardisco io lusingarmi), appresso a chi soffra la lor lettura, recarmi; ardirò inviarle un mio libriccino stampato anni sono ancor vivo il mio maestro, contenente diversi componimenti poetici.
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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1548 |
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Giugno
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