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      Oltracciò verrà seco unito un capitolo da me recitato in Roma dopo la morte di Gravina in cui faccio lunga menzione di lui e de' beneficii dal medesimo ricevuti. Ed accompagnerò il tutto con una lettera latina che a tale oggetto mi permetterà V. S. illustrissima che io le indirizzi. Benché la troppa di lei fina conoscenza possa in simile congiuntura recarmi rossore e ritegno; pure come amico saprà compatire i difetti e come maestro avvisarmene, acciò io conseguisca nell'ammenda il frutto della mia vergogna. Si degni dunque ordinarmi il modo di trasmetterle quanto di sopra le accennai; e si rammenti ch'io solo nella sua persona spero riconoscere un vero amico, un valido protettore ed un affezionato maestro, e che mi trattengo in un paese che troppo acerbamente me ne divide.
      Parrino mi fe' parte de' suoi favori ed ha il carico di recarle le mie riverenze. Si contenti portare i miei rispetti alla sua signora consorte ed a tutta la sua casa, mentre facendole umilmente riverenza mi confermo.
     
     
     
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      A FRANCESCO D'AGUIRRE - TORINO
     
      Napoli 30 Luglio 1720.
     
      Nel procaccio di questa settimana invierò al signor avvocato Seniore il libriccino, secondo si è degnata V. S. illustrissima ordinarmi, né farò altre proteste perché sarebbe un voler dare troppo corpo a tali fanfaluche.
      Parlai secondo i suoi ordini allo stampatore del Cuiacio, il quale è pronto ad associarla, ed ancorché apponesse che non potea più camminarsi sul piede di associazione denunciata per essere scorsi i tre mesi, nulla di manco per mezzo d'un amico fu costretto a prometterlomi.


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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1548

   





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