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      Questione la quale ha fatto perdere a questo, per altro dottissimo, cavaliere la quiete ed in parte (forse ingiustamente) la stima. Costì se ne avrà senza fallo contezza, poiché lo strepito di tal contesa non è certamente rimaso in queste parti, ma sarà gionto ancora ad interromper la pace de' matematici di Piemonte. Godrei molto sapere di qual sentimento sian eglino.
      Riverito signor avvocato, io passo il mio tempo fra questi caricatissimi uomini men noiosamente di prima, perché mi son dato a raccoglier materia dalle lor parole ed azioni, per poter poi (se mai la mia sorte vorrà liberarmene) alimentar le risa degli amici altrove. Voglia il Cielo che il primo spaccio ch'io abbia a fare di questa infelice mercatanzia sia con V. S. illustrissima, la quale colla sua attica piacevolezza avrebbe, per mio avviso, così di che contraccambiarmene. Dica ciò che vuole intorno alla mia impazienza palliata con questo ridicolo trattenimento, che io son persuasissimo che tutta la sua prudenza e dissimulazione non durarebbe questa noiosa relegazione ch'io duro.
      Il signor Filipponi, di cui mandai a V. S. illustrissima procura per la vendita de' consaputi luoghi di Monte, mi richiede tuttodì se io abbia novella che detta procura sia giunta, onde priego V. S. illustrissima a farmene certo in una sua, per mio scarico e quiete dell'amico. E supplicandola a presentar le mie riverenze alla signora e a tutta la casa, in cui saranno senza fallo per me moltiplicati i padroni, le faccio devotissima riverenza.


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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1548

   





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