E volete farmi vedere che il vostro giudizio sa compensare in breve tempo i disordini passati? Non soggiungo altro su questo particolare, se non che quanto v'è sta al vostro comando; e voi sapete che non è cerimonia.
Desidero sapere se la nuova camera del Corso sia parata, e di che colore e roba. Mi dispiace la disgrazia del Cleomene; e desidero al nostro carissimo signor Cavanna più fruttifero l'Artaserse, del desiderio del quale ho una tenera obbligazione alla mia gran patria. N. M., addio.
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A MARIANNA BULGARELLI BENTI - ROMA
Vienna 7 Luglio 1731.
Il sigillo della sopracoperta d'una lettera che vi mandai tempo fa, è di questa Cancelleria di Stato, l'autorità del quale io non impiegai a caso: non so poi qual pensiero vi possa aver mosso, so bene ch'io non me ne pento.
Io temeva assai dell'Artaserse, non avendone sentito parola nella vostra lettera dell'ordinario scorso. Ma oggi e da voi e da Bulga e da Leopoldo e da Peppe Peroni sento l'incontro del medesimo, e mi consola infinitamente, persuaso del piacere che per mio riguardo incontrerete voi nella rappresentazione del medesimo. Siate voi testimonio della tenera gratitudine che professo io per una patria come Roma, così interessata a favore delle mie fatiche: così potessero un giorno esser tanto felici i miei sudori, che giustificassero nel concetto del mondo il di lei voto appassionato.
Da tutte le parti sono assicurato della premura ed esattezza de' rappresentanti; rendetene, vi priego, loro grazie a mio nome, e particolarmente agl'incomparabili Scalzi e Farfallino, che riverisco ed abbraccio.
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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1548 |
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