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      Nulladimeno tacerò.
      Il vostro amore per me è così eccessivo che non lascia maniera di dubbio; onde non già i vostri savi ed amichevoli avvertimenti, ma le vostre replicate proteste con cui gli accompagnate, meritano qualche risentimento. Ho tanta stima di voi e son così dubbio sul merito de' miei scritti, che senza esaminar il peso delle vostre osservazioni avrei forse riformati i luoghi da voi disegnati. Ma facendo il conto de' giorni io non potea essere in tempo a mandar le variazioni in Italia. Ricevei la vostra lettera il mercoledì passato la sera, ed anche per casualità, non avendo pensato che per accidente a mandare alla posta di Lintz, donde non attendevo lettere, avendole ricevute nel piego di madama Ferrari. Per Casalmaggiore non si scrive che il mercoledì; e s'io lo facessi oggi, lo farei invano, perché all'arrivo della mia lettera sarebbe necessariamente terminata la musica; e se non lo fosse, non sarebbe in tempo l'opera pel giorno di San Carlo. Questa impossibilità d'ubbidirvi mi ha fatto pensar minutamente a quanto mi scrivete; e così pensando, combinando e riflettendo, a poco a poco (forse effetto dell'amor proprio) mi sono cominciate a parer molto leggere le vostre opposizioni. E perché non abbiate a credermi sulla mia parola, ve ne dirò brevemente le ragioni colla nostra amichevole e confidente libertà.
      Quell'Aquilio gran Brighella del dramma intrica troppo. Egli non fa che due macchine, ed una molto distante dall'altra, occorrendo una nel primo atto e l'altra nel terzo.


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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1548

   





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