Questo a chi lo esercita di persona rende un pingue frutto, autorità e decoro in quella provincia; ma non potendosi, o non volendosi esercitare di persona, come succede a me, si può sostituire un'altra; avendo l'espressa facoltà nel decreto di farlo, e lasciando al sostituto ogni provento, se ne ritrae, come per ragion d'affitto, una sufficiente annualità, la quale mi fanno sperare che non sarà meno di mille e cinquecento fiorini per ciascun anno. Voi vedete che la grazia è considerabile pel suo lucro; ma assicuratevi che l'onore, qual mi produce la maniera sollecita, affettuosa e clemente con cui il padrone si è degnato di conferirmela, sorpassa di gran lunga qualunque utile. Si è dichiarato alla pubblica tavola con uno de' consiglieri del Consiglio suddetto di voler ch'io l'avessi, ricordandosi delle mie fatiche e presenti e passate, ed è arrivato a dire ch'egli pretendeva questa grazia nel Consiglio per me e che per giustizia mi conveniva. Questa pubblica dimostranza di parzialità dell'augustissimo a mio favore ha fatto tale impressione che ieri, contro il solito, quando si pubblicò il decreto non vi fu alcuno dei consiglieri che ardisse di replicare una parola; ma parte dissero seccamente che si eseguisse, e parte uscirono nelle lodi della giustizia che il mio padron mi rendeva. Il più bello è che non mi sono prevaluto della minima raccomandazione per ottener simil grazia; onde la deggio interamente al gran cuore di Cesare, che Dio faccia vivere lungamente e sempre più fortunato e glorioso.
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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1548 |
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Consiglio Consiglio Cesare Dio
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