Nel venturo ordinario le trasmetterò due canzonette e alcuni sonetti non ancor pubblicati, che potrà andar frammischiando fra i suddetti componimenti lirici. Dico frammischiando, perché, essendo pochi quelli che potrò ricordarmi, non farebbono una mole sufficiente stampati a parte o sia consecutivamente.
Le rendo grazie degli esemplari inviati a Roma, come degli altri incamminati a Vienna. E pronto a' suoi comandi resto.
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A GIUSEPPE PERONI - ROMA
Vienna 4 Dicembre 1733.
Oh, questa volta non mi cogliete. Voglio essere io il primo. Buone feste a V. S. ed alla signora Caterina gentilissima: poi felicissimo capo d'anno con la sua lunga seguela di molti altri tutti fortunati, senza capocerri e né capogatti, ma particolarmente pieni di buon umore e vuoti di malinconia. Amenne, e così sia. Voi aspettate che io vi scriva le nuove, non è vero? State fresco. Delle settentrionali non ve n'è una maledetta, e delle meridionali voi siete meglio informato di noi, o almeno prima. Sicché, se non vi scrivo che fa freddo e che il Danubio è gelato, non saprei che cosa scrivervi. Il padre Timoteo e monsignor suo fratello mi dicono che non mi dimentichi di salutarvi a nome loro insieme con la signora Caterina. Io lo farò sempre che me ne rammenti. Se non lo facessi per dimenticanza, abbiatelo per fatto.
Come vanno gli affari teatrali di Roma,? che musici avete? Il nostro signor Falliconti, quem honoris caussa nomino, come è affaccendato? Quali maestri scriveranno? Che divertimenti si preparano per l'imminente carnevale?
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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1548 |
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