Informatemi, eruditemi, ché io son qua digiuno di queste importantissime notizie. Se poi v'incomoda, lasciate stare; ché mi figurerò tutto.
Spero che a quest'ora avrete impiegata la vostra energia a far comparire la mia nuova opera leggendola con la solita enfasi nel caffè di Campo Marzo. Desidererei che aveste avuto migliori ferri per farvi onore. M'affido molto nell'abilità di porgere, in cui bisogna che vi siate distinto fino da fanciullo, poiché siete giunto a tal segno di perfezione che non saprei darvi l'eguale. Caro padron Peppe, conservatevi ed amatemi; perché altrimenti fareste una grand'ingiustizia alla sincerità con cui vi sono.
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A GIUSEPPE BETTINELLI - VENEZIA
Vienna 5 Dicembre 1733.
Ricevo l'Angelica, che rivedrò e trasmetterò di nuovo corretta. Questa settimana non mi è stato possibile d'inviarle i sonetti e le due canzonettine che le ho promesse. Una commissione improvvisa mi ha occupato intieramente. Per l'ordinario venturo le manderò questi, e l'avviso che devon precedere alle altre poesie da me non approvate. Intanto ella credo che abbia materia sufficiente per non interrompere il lavoro; e quando non ne avesse, la prego di sospendere per otto giorni, che alla fine non sarà gran danno.
In quanto alla mancanza degli altri ornamenti negli altri tomi, non mi resta che dire, disperando d'aver eloquenza che basti a persuaderle il contrario. Mi comandi e mi creda.
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A GIUSEPPE BETTINELLI - VENEZIA
Vienna 19 Dicembre 1733.
Eccole que' pochi sonetti che con molta pena ho potuto ritrovar nella mia infedelissima memoria: eccole le due promesse canzonette: ed eccole la sua lettera al lettore, che dee precedere le poesie da me disapprovate.
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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1548 |
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Campo Marzo Peppe Dicembre Angelica Dicembre
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