Io (grazie a Dio, che mi felicita tanto soprabbondantemente a' miei meriti) non ho presentemente bisogno di questo soccorso, onde non vi faccio sacrificio alcuno che abbia a costarmi sofferenza.
Benché nella rinuncia che vi accludo non ponga condizione alcuna per non intrigarvi, ho nondimeno delle preghiere da farvi e de' consigli da suggerirvi.
La prima preghiera è: che la suddetta rinuncia non abbia da dividere in conto alcuno la nostra amicizia, ma che, seguitando il desiderio della povera Marianna, viviamo in quella medesima corrispondenza come se ella vivesse, subentrando voi in tutto e per tutto in luogo di lei. Secondo: che vi piaccia incaricarvi dell'esazione delle mie rendite, cioè delli tre miei uffici esistenti in Roma e di tutte le mie entrate di Napoli, appunto come faceva la vostra incomparabile Marianna. A qual fine vi mando procura per esigere con facoltà di sostituire (e scrivo in Napoli al signor Niccolò Tenerelli che vi consideri come la signora Marianna medesima, e mandi in vostra mano il denaro che andrà di tempo in tempo esigendo per conto mio), continuando alla mia povera casa il solito assegnamento, e vivendo, se così vi piace, col mio fratello.
I consigli che sono obbligato a darvi sono: che abbiate riguardo alla povera famiglia del signor Francesco Lombardi, e, per quanto potete, cerchiate di far loro sperimentare quegli atti di carità che desiderereste voi di esigere nel caso de' medesimi. Io avrei potuto nella rinuncia obbligarvi a qualche soccorso per loro; ma, oltre che non ho voluto intrigarvi, son troppo sicuro del vostro buon cuore; onde nella carità che loro farete ho voluto lasciare tutto il merito alla vostra libera determinazione.
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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1548 |
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