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      Comunicate questa mia risoluzione a nostro padre, al quale non ho tempo di scrivere. Assicuratelo della mia determinazione d'assisterlo sempre, come ho fatto finora; anzi di accrescere le assistenze, se non mi mancheranno le mie rendite di Napoli: in somma fatelo entrar nelle mie ragioni, affinché non mi amareggi con la sua disapprovazione questa onesta e cristiana risoluzione. Di più, vedendo il signor Luti, riveritelo a mio nome, e ringraziatelo. Pregatelo poi a compatirmi, se oggi non gli rispondo, perché non ho veramente forza, né tempo di farlo.
      Voi seguitate intanto ad essere unito col signor Domenico, che spero mostrerà con voi quella buona amicizia, che merita la maniera e confidenza con la quale tratto con lui. Egli ha procura per esigere con facoltà di sostituire: onde tutte le cose andranno come andavano. Solo la povera Marianna non tornerà più, né io spero di potermene consolare; e credo che il rimanente della mia vita sarà per me insipido e doloroso. Iddio mi aiuti, e mi dia forza a resistere, perché, caro Leopoldo, io non me la sento.
      Scrivetemi per carità ogni settimana, ve ne priego per mia consolazione e per vostro vantaggio. E riposate sopra di me, che io penserò a voi, se Dio mi darà il modo. Non disapprovate la mia risoluzione. E credete ch'io sarò sempre.
     
      P. S. Cercate di vedere il signor Francesco Lombardi e ditegli che se l'intenda col signor Bulgarelli, che ho pensato a lui, e che gli scriverò l'ordinario venturo.
     
     
     
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      A LEOPOLDO TRAPASSI - ROMA
     
      Vienna 20 Marzo 1734.


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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1548

   





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