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      Quandoquidem quae vos partim premunt in nos coniuncta concurrunt. Neque ego dum publicae res in tanto discrimine laborent privatas ausim promovere. Cessandum usque dum irae subsideant, et quo res tendat observandum. Nec longa nos torquebit incertitudo: eo etenim iam ventum est, ut vel mala nobis, vel nos ipsi malis quam citius deficere necesse sit.
      Valetudinem tuam, quod reliquum est, diligenter cura. Et me tui amantissimum ama.
     
     
     
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      A UN AMICO - ROMA
     
      Vienna 22 Maggio 1734.
     
      Se io affettando il filosofo vi dicessi d'esser amareggiato dalla tenera approvazione che la mia patria ha prodigiosamente conceduto alla consaputa rinunzia, sarei poco sincero. Mi piace, come un vóto che fortifica nella mia opinione la giustizia dell'atto; e mi sorprende, come una testimonianza dell'amor di sì gran madre anche pe 'l minimo de' suoi figli. La compiacenza vostra nel raccontarmene le circostanze mi fa vedere l'interesse che voi prendete in quello che mi appartiene, e mi conferma nella sicurezza della vostra amicizia, che io non tralascerò mai di contraccambiare e coll'affetto e con le opere.
      Vi rendo grazie delle nuove che mi comunicate; ma quella della Puglia non può sussistere. Un cavaliere, giunto tre giorni sono a questa Corte da quelle parti, non solo non ne dice parola, ma porta notizie affatto distruttive di tal novella; la quale ha tutta l'apparenza d'esser fabbricata in Roma, e forse dal partito contrario per trionfare della nostra credulità. Tutte le lettere dello scorso ordinario portavano tal novella, e tutte con le stesse circostanze.


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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1548

   





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