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      Per carità non vi fate cuculiar così placidamente e di buona fede.
      Questi nostri celebri rasoi hanno la podagra e camminano motto lentamente. Capperi, che comodità! dal tempo che son partiti da Roma, avrebbero potuto far il giro del Gemelli; e pur non son giunti a Vienna. Se io aspettava a radermi con essi, avrei già una barba più venerabile di quella di Platone e di Pitagora. Basta, prendano pure il loro comodo, che non per questo perderò la mia tranquillità, ancorché non giungessero mai; e se ve ne parlo, è più per esercizio di rettorica che per impeto d'intolleranza, passione da cui risanasi perfettamente con la lunga dimora in questo importunissimo clima.
      Al nostro signor Domenico non iscrivo a parte per carestia di materia. Abbracciatelo voi per me, e comunicate seco il cordiale augurio di felicità ch'io faccio all'uno ed all'altro nell'avvicinarsi delle SS. Feste e del nuovo anno, ringraziandovi di avermi prevenuto. Addio.
     
     
     
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      A UNA IGNOTA SIGNORA - DRESDA
     
      [Vienna 1734.]
     
      Non è stata tutta prudenza filosofica quella omissione di congedo che V. S. illustrissima vuole ascrivermi a virtù: non so se per suggerirmi umanamente una scusa alla mia mancanza, o se per sostenere ingegnosamente l'impegno di ritrovare in me commendabile anche quello che merita riprensione. Io non saprei negare d'aver scelto questo come partito migliore, ma non potrei onestamente tacere d'averlo debolmente eseguito. Ogni giorno della settimana che precedè alla sua partenza uscii di casa risoluto di non farle altra visita, ed ogni giorno della settimana medesima sono stato alla sua porta a procurare il contrario.


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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1548

   





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