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      Rendo grazie al signor conte Antonelli per la cortese memoria che conserva di me, e lo stesso fanno i fratelli Sabbatini da me salutati di sua commissione. Mille riverenze alla gentilissima signora Caterina; ed al travagliatissimo signor Falliconti saluti ed auguri di pazienza. Voi intanto amatemi come solete, e credetemi.
     
     
     
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      A MATTIA DAMIANI - VOLTERRA
     
      Vienna 26 Febbraio 1735.
     
      Non avrei più coraggio di scrivere a V. S. illustrissima dopo una sì lunga tardanza, se la scusa di tal difetto fosse meno canonica. Oltre le solite occupazioni del mio impiego, ho dovuto scrivere nello scorso carnevale una festa che hanno rappresentata in musica le serenissime arciduchesse, alle quali ho dovuto anche assistere, istruendole nelle azioni. Può immaginarsi di quale occupazione debba essermi stato un così grande onore, e non dubito che mi rimetterà a questo titolo la colpa della mia pretesa trascuraggine.
      Le opere mie non comprese nelle due edizioni di Venezia si riducono ad un dramma e due oratorii scritti dopo la pubblicazione di quelle; e questi sono La clemenza di Tito, la Betulia liberata, il Gioas re di Giuda. Ma queste saranno incluse nella nuova edizione in dodici che ha già incominciata in Venezia il medesimo Bettinelli. Avrei bene altri scritti non pubblicati, ma questi per mio avviso farebbono mole e non peso. Purtroppo contro mia voglia si sono stampati de' miei componimenti scritti da me in età troppo immatura, onde portano seco il difetto della loro origine: ma se la pubblicazione di quelli mi fa arrossire, non mi produce però il rimorso d'averla procurata, ed io voglio conservarmi questo loco topico di consolazione.


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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1548

   





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